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Distillazione delle erbe officinali èssenziale

“ Distillare non è altro che separare il sottile dal grossolano e il grossolano dal sottile, è rendere indistruttibile il fragile e il delicato, immateriale il concreto, spirituale il corporeo, è rendere bello il volgare.”
Hieronimus Brunschwig (dal “Libro della vera arte del distillare” 1512)

La tecnica estrattiva che utilizziamo per avere le nostre materie prime è la distillazione in corrente di vapore, il nostro scopo è quello di estrarre la maggior quantità possibile dell’olio essenziale contenuto nella singola pianta ed avere nel contempo un ottimo idrolato.

Per questo motivo è importante conoscere il punto balsamico (periodo in cui è maggiore la produzione di olio essenziale e principi aromatici) delle singole essenze ed anche la giusta fase lunare per mantenere inalterate le caratteristiche qualitative degli oli che si estraggono, ponendo attenzione a non spezzare le catene aromatiche dei singoli composti.

Per fare questo adottiamo diversi accorgimenti: il primo in assoluto è quello di tagliare le piante al mattino e distillarle in  giornata, avendo cura di non rompere fiori e foglie da quelle varietà che possono ossidare i loro composti. Altre accortezze sono la temperatura di distillazione (che non portiamo mai oltre i 95 °C all’interno della caldaia) ed il valore di pressione atmosferica del vapore, che manteniamo a 0,4 atmosfere.

 Sappiamo che in questo modo lasciamo ancora una percentuale di prodotto nelle droghe, però si tratta dei prodotti oleosi meno nobili, che portano con loro anche tannini non stabili. Durante il processo alchemico della distillazione “Le cellule oleifere si rigonfiano, la membrana cellulare si lacera sotto la pressione interna e le goccioline di essenza disperse nel protoplasma escono all’esterno ove volatilizzano”.

Subito dopo la distillazione si passa alla filtrazione di ogni olio prodotto per allontanare immediatamente le cere e particelle che si sono asportate anche inavvertitamente nel processo. Per alcune essenze eseguiamo anche alcuni procedimenti di sottovuoto, nella caldaia di estrazione con questo sistema si abbassano le temperature di estrazione ed anche i tempi, con il risultato di una più delicata asportazione dei principi attivi.

Ogni singola partita di olio essenziale viene lasciata separata e catalogata in bottiglie di vetro scuro.
In base alla tipologia di Olio Essenziale si possono anche attendere alcuni giorni prima di passare alla olfazione, operazione che è utile per decidere se unire o meno i prodotti in base alla tipologia e provenienza del terreno.

Ottenute le masse, spediamo i campioni in laboratorio per eseguire la gas cromatografia  degli spettri aromatici  dei singoli elementi. Questi sono dati che a noi servono soprattutto per avere un confronto tra le varie annate e per poter valutare in che modo migliorare qualitativamente i prodotti di estrazione.

Sono molteplici i motivi per cui un prodotto varia: può dipendere dalla maturità del fiore, delle foglie o dalle bacche da cui andiamo ad estrarre i principi attivi, ma anche dalla luce, dal calore e dall’acqua che le piante ricevono o dall’ epoca di taglio, ci sono molti fattori che portano all’ottenimento di prodotti diversi.

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